venerdì 19 settembre 2014

Il cinema italiano è vivo e lotta insieme a noi

Marielena Del Balzo
Una nostra intervista a Mariaelena Del Balzo, una delle più promettenti attrici italiane, ora lanciatissima anche a livello internazionale.

Come ha iniziato a recitare?
Una mia amica mi ha proposto un corso di recitazione, è nato come un gioco. Al primo spettacolo credevo di morire. A poco a poco ci ho preso gusto.
A quel punto non potevo più tirarmi indietro, benché restassi inquieta: recitare mi piaceva, mi divertiva anche se non era la cosa che volevo assolutamente fare.

Nell'acting ricerca la perfezione?
No, non mi interessa la perfezione che è statica, non reale, perché la vita ti leva e ti dona. Ti ricompensa sotto altre forme, a patto di saper guardare.

A ottobre uscirà il suo film americano, Inside June, con la straordinaria Jessica Lange. Come è stato recitare con lei?
Un'emozione fortissima! Jessica possiede questo modo di guardarti con i suoi occhi blu, diretto, come se volesse farti un esame di coscienza. Esige il massimo da te, tutta la tua professionalità. Però ha un lato nascosto, più vulnerabile. Fra donne si capisce. Ed è ancora bellissima! La guardavo e rimanevo stordita dalla sua freschezza. La bellezza nelle donne mi rapisce.

E De Niro?
Lui è eccezionale. Un vero mostro sacro. La parte di Bob, un ex poliziotto rude, ma bonario, che, pian piano, entra in confidenza con June e cerca di proteggerla dalla verità ... Un ruolo commovente ...

June rivede la madre dopo decenni, dopo che l'aveva abbandonata da piccola ... Alla fine del film c'è questo incontro molto toccante in cui tutto il passato viene al pettine ...
Quella è la scena del film ... La scena a cui tende tutto il film ... in cui le due donne si riconoscono come se fossero attratte da una relazione intima e sconosciuta ... Un momento straziante, ma di grande commozione ...

Dove la madre, questa figura lontana, ammette le sue colpe e si scopre più vicina di quanto pensasse alla figlia ...
Sì, in fondo sono due creature simili, gemelle, capaci di abbandonarsi ed esplorare anche quei luoghi oscuri dell'anima che il film evoca.

In Italia lei è divenuta famosa con la serie Valeria a tutte le ore, storia di una ragazza madre che è costretta a prostituirsi per sbarcare il lunario ... Un vero shock per il pubblico italiano delle televisioni generaliste ...
Valeria mi ha rapita un momento particolare della vita. In cui non mi andava più di stare al sicuro, protetta nascosta. E poi questo nostro incontro e stato davvero come un circuito elettrico che si chiudeva. E stato come mettere in gioco tutta me stessa, una puntata alla roulette della vita, ho puntato tutta la mia vita su un numero.

Le è andata bene a quanto pare!
È stato un vero sfinimento fisico entrare nella pelle di Valeria, un training estenuante che mi ha lasciata svuotata. Alla fine è stato come nascere in lei, adattarmi alla sua anima e alla memoria scottante del dolore.

E il suo partner maschile, Christian Collioni?
Christian è stato fantastico. C'è stato un momento durante la lavorazione in cui un po' per fatica, un po' per il periodo no, ero davvero a pezzi. Christian mi ha sopportato e supportato. Soprattutto la notte. Se non vagavo per l'insonnia, sognavo una gigantesca insegna al neon che diceva: farai una figuraccia. Non avrei mai potuto arrivare alla fine delle riprese senza di lui. E lo dico senza smancerie, come fatto.

Lei ha girato anche un film in Inghilterra ...
Il regista è Cuny l. Inglewood, una figura mitica del cinema indipendente britannico. Matto come un cavallo, ma artista fantastico.  Puppets have rabies è un film di sessanta minuti diviso in tre sezioni di venti che riprende in presa diretta diversi momenti della vita della protagonista, Yoni. Ha partecipato con successo anche al Festival del free cinema di Edimburgo.

Che personaggio è Yoni?
Una donna che vive il suo tempo. Indipendente, bella, disinibita, incurante delle convenzioni sociali e proprio per questo sola ... La sua esistenza è un viaggio alla ricerca di se stessa.

Quale modello di donna preferisce?
Sicuramente la donna indipendente, forte. Sono tante le donne forti. Quelle che tirano su da sole quattro figli, quelle che lavorano in fabbrica .... Forse anche la mia Yoni a modo suo lo è, perché sceglie di non essere l'oggetto del desiderio maschile, ma di essere lei quella che decide ... anche se questo suo rifugiarsi nei rapporti occasionali potrebbe essere anche una debolezza.

Qual è l'uomo della sua vita?
Vorrei un uomo capace di aprirmi porte verso spazi sconosciuti. Che mi stupisca. Che adoperi la fantasia. Qualcuno dirà: ma quanti cavoli, vuoi la luna. Ma sono stufa di fare sempre la parte della trascinatrice. Lo ammetto, sono esigente. Nelle amicizie come nell'amore. E mi piace ridere.

Come va con il suo attuale compagno?
Ogni rapporto ha i suoi momenti up and down ...

Non insisto! Cosa ispira il suo acting?
Prendo spunto anche dai look che vedo per strada, quando mi colpiscono molto. Magari vedo una donna bella e cerco di capire cosa racchiude quella bellezza. So che è impossibile perche la bellezza è un'essenza, ma quel che mi colpisce rimane, e cerco di trasmettere quell'emozione quando sono sul set.

Quindi è una sognatrice?
Ho tante sfaccettature, a seconda del momento vario da un estremo all'altro, per il cibo, l'arredamento e ovviamente i vestiti ...

Le piace curiosare nel mondo della moda?
A volte faccio mix and match, con pezzi firmati e pezzi low cost, ma preferisco mixare capi vintage a capi preziosi, mi piace molto cercare nell'armadio della nonna o scovare qualche capo nel classico negozio da sciura. Tutto è legato alle sensazioni del momento. L'acquisto oggi è emozionale, ma dietro alle cose deve esserci una storia, per me è così con gli abiti, i gioielli e naturalmente i viaggi. New York? Va bene, ma solo se ci passo per andare altrove ....

Ha paura di invecchiare?
Non bisogna nascondere gli anni. Mi piaccio di più che a 20: ero piena di paure, di insicurezze.

Che rapporto ha con il corpo?
Lo tratto con rispetto. Lo affido alle cure di un team di specialisti: l'esperto di pilates, l'insegnante di Gyrotonic, il fisioterapista, il massaggiatore.

E il cibo?
Oggi sono la dietologa di me stessa, conosco ciò che mi nutre. E ciò che mi toglie energia come i latticini, ai quali sono intollerante. Preferisco le zuppe ai dolci. Ma nessuna restrizione, prima di un impegno pesante la pasta è perfetta.

Ottenuta la fama cerca di regolare la sua vita e la professione?
Diciamo che oggi amministro le mie forze con consapevolezza. Se sono stanca mi fermo, ma il riposo forzato non mi è mai piaciuto, ricordo il senso d'insofferenza sotto l'ombrellone, quando da bambina i miei mi portavano a Capocotta. Che tortura stare ferma!

Un'ultima domanda. Perché il cinema italiano fa così schifo?
Il cinema italiano, quale corrente culturale unitaria e creatrice, non esiste più da almeno un trentennio. Uno schianto epocale. Forse ci ha infrolliti il welfare. O la democrazia politically correct. Non so.

Forse è il bacon del McDonald's. Complimenti, non mi aspettavo tale impennata di sincerità. In cauda venenum. La ringrazio per la disponibilità; e la cortesia.
Ma le pare.

* * * * *

Ringraziamo le più valenti, famose e celebrate attrici italiane per averci fornito le risposte più prevedibili, scipite e goffe: tutte quelle comprese nell'articolo. 
A parte le ultime due.

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