martedì 19 novembre 2013

Masterpiece talent show. Anticipazione della seconda puntata

Aspasia Del Balzo

Ha preso via, lo scorso 17 novembre, in seconda serata su RAI 3, sotto gli entusiasti auspici dell'entusiasta direttore di rete Andrea Vianello, il nuovo talent show per aspiranti scrittori: Masterpiece. Giudici insindacabili della contesa letteraria gli eminenti e affermati Giancarlo De Cataldo, Taiye Selasi e Andrea De Carlo. Signora dell'evento: Elisabetta Sgarbi, guida editoriale della Bompiani. Lo scritto vincitore verrà pubblicato, infatti, in centomila copie, proprio dalla benemerita casa milanese.
Possiamo anticiparVi, con orgoglio misto a compiacimento, chi sono i concorrenti e gli scritti in gara nella seconda (e ultima) puntata. Eccoli, in ordine di classifica:

12. Gadda, Carlo Emilio. Quer pasticciaccio brutto de Via Merulana. Ultimo classificato. Il candidato ha presentato una prosa collosa, frantumata, biliosa, che la Selasi, per prima, ha drasticamente ridimensionato: "Indigeribile". E De Cataldo, a rincaro: "La semplicità, la semplicità ... e quando si scrive un giallo, caro signore, occorre evidenziare l'assassino. Smettiamola con questa cripticità da snob. Non facciamoci riconoscere. Di Dürrenmatt ne basta e avanza uno". Share alle stelle, comunque, per la furibonda litigata del concorrente con Elisabetta Sgarbi. Cistifellico.

11. Seneca, Lucio Anneo. La brevità della vita. Scostante e altero, il maturo e accigliato aspirante ha fatto poco per suscitare simpatia nella pur indulgente giuria. De Cataldo ha stigmatizzato nell'opera l'insistita sentenziosità e l'incedere sdegnoso. De Carlo la mancanza di un personaggio femminile. "E poi la tira per le lunghe con 'sta storia. Portasse jella ..." ha bofonchiato il Nostro, fuori onda. Moralista degli stivali.


10. Proust, Marcel. Alla ricerca del tempo perduto. "C'è del buono", conviene De Carlo, piuttosto tirato in volto, "specie nei personaggi femminili. Il candidato è, tuttavia, troppo, troppo prolisso. Sette volumi, ma siamo matti? E poi non si possono concepire periodi di trenta righe ...". "Ha ragione Andrea", ribatte la Selasi, "alla terza ti perdi ...". De Cataldo: "Manca l'azione, il plot. Ipotassi, ipotassi! Caro Marcel, per te l'esperienza di Masterpiece finisce qui". Bocciato senza riserve.

9. Belli, Gioachino. Sonetti. Il poeta di strada, prima accolto con bonomia, ha raggelato la platea, rimasta prima perplessa, e quindi grandemente infastidita, dai numerosi, polemici e velenosi riferimenti alle gerarchie vaticane e al degrado della capitale. Pare che lo stesso Andrea Vianello sia intervenuto a favore dell'eliminazione. Duro comunicato del sindaco Ignazio Marino. Sdegno nel PDL. Ferma la posizione del PD: "Sebbene". Lo scandalo della puntata. Antibipartisan.

8. Conan Doyle, Arthur. Il mastino di Baskerville. De Cataldo ha elogiato, con riserva, le atmosfere brumose del giallo, rimarcando con forza, però, la indifendibile puerilità del finale: "Un cane fosforescente ... ma dai ... in piena era bloody pulp!". Anacronistico.

7. Borges, Jorge Luis. Il giardino dei sentieri che si biforcano. Secondo De Carlo i racconti, pur cerebrali, non sono malaccio. "Certo, latita la manza. E i dialoghi non dicono quello che sembran dire ... chi solo allude, poi delude". Nella gara d'improvvisazione, inoltre, il Borges è crollato miseramente. "Senza l'Enciclopedia Britannica mi sento perso" è stata la giustificazione. Nozionista.

6. Ungaretti, Giuseppe. Allegria di naufragi. Il simpatico nonnetto ha, da subito, bendisposto la giuria coi suoi ghiribizzi da reduce, ma la brevità haiku delle composizioni e il tono biascicato hanno reso parecchio perplessi i giurati. De Carlo: "Poca polpa". Selasi: "Che?". Prostatico.

5. Lo Cascio, Mariano. Ca' nisciuno è fesso. Vicende e amori di un gruppo di universitari fuori sede. La storia, toccante, dello studente lavoratore Nicholas che, orfano di mamma, riesce comunque a farsi strada nella vita e a far breccia nel cuore di Jessica ha riscosso la simpatia e il plauso caloroso della giuria. Elogiato da tutti per la definizione dei personaggi principali, dal prete di strada don Ciccio a Peppino De Masi, ispettore rude, ma bonario sino all'effervescente figura di Carletto. Sincero e promettente.

4. Nebuli, Alfonso Maria. La metamorfosi. Il candidato preferito da Elisabetta Sgarbi; la giuria ha, da subito, posto in evidenza la potenza fantastica della prosa, in cui l'assurdo si sostituisce ineluttabile al quotidiano. De Carlo ne è rimasto deliziato: "Così raro, così raro da noi ... finalmente un autore di livello europeo ... sorprendente". La Selasi ha consigliato, però, con forza, l'addolcimento dell'incipit, definito "deprimente": "Al risveglio da una notte di brutti sogni, Gregorio Samueli si trovò trasformato in un gigantesco insetto". Nebuli si è detto disposto al sacrificio. Originale.

3. Cecioni, Paola. La vita è uno schifo. Rivelazione. Le gioie, le speranze, le delusioni di una ragazza di periferia a contatto con l'aspra quotidianità della metropoli. De Cataldo: "Uno spontaneo neorealismo di borgata. Mi piace". Incipit: "Ce so' certi giorni che nun me vorrei manco alzà dal letto. Lo sento subito che nun gira gnente. Manco la sveja m'ha sonato stammatina. Me sa tanto che pure lei è depressa come a me ...". Verace.

2. Cialtrelli, Emilio. Nylon. A lungo dominatore della tornata, Nylon ha ceduto, per un incollatura, solo nel convulso finale. Di fatto, rimane il vincitore morale della manche, premiato in massa dal pubblico di casa. Il giovane Cialtrelli ha stupito tutti per la brillante e naturale leggerezza della prosa. Alcune perle: "Un piccolo bacio può racchiudere l'amore più grande", "Amore è la tempesta del piacere e l'incanto della dolcezza", "Non giudicare la tua donna. Più la giudichi meno l'ami", "Chi fa da sé fa per tre". Deliziata la Selasi. Cialtrelli touch.

1. Betty Unfair. Non una parola di più, amor mio. Chi si nasconde dietro l'impenetrabile e sbarazzino nom de plume? Chi è la vincitrice di Masterpiece, celata dietro una maschera veneziana à la Jean Lorrain? Conosciamo solo lo scritto superbo: la guerra, le campagne ferraresi, l'amore impossibile - un panorama di vite ambientato nel Polesine del 1944, spoglio e scheletrito dai venti autunnali, correlativo oggettivo di un'anima tormentata. "Un esotismo nostrano di squisita fattura" ha esclamato De Cataldo. E Selasi: "Struggente nella sua semplicità. Oserei dire tarkovskiano. Amo Betty Unfair come una sorella, come una fatale alter ego". E De Carlo, ça va sans dire, si è unito nell'entusiastica approvazione. E' nata una stella? La Bompiani è pronta a far gemere i torchi.
Alla prossima edizione! 

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