domenica 23 marzo 2014

Le note di Leo/ Il Dio vanaglorioso di G. F. Handel

Un appuntamento con la musica, per traghettarci dalla domenica al lunedì.

Il Re Giorgio II alla battaglia di Dettingen
Leonardo Castellucci*

Il Dio di Bach è inconoscibile, ricercato da un inquietudine umana sottomessa e dovota, sentito come presente ma, nonostante l'intermediazione del Cristo, troppo altro per essere compreso nel suo mistero. Un Dio/uomo di cui si intuisce lo strazio della crocifissione nella Passione secondo Matteo e un Dio/Infinito cui rendere omaggio per visione spirituale nelle sue bellissime cantate e nei suoi Gloria. 

Quello di Handel è invece un Dio che tuona come un generale al comando delle sue truppe, che si mostra al balcone come un Re orgoglioso davanti al suo popolo acclamante, che sfila in testa a un corteo di sudditi devoti, che romba la sua forza con lo stridore delle armi, che monta sul carro del sole per salire verso un eterno, imperituro riconoscimento. Un Dio vanaglorioso che Handel usa come specchio per riflettere l'immagine di un Re. Nello specifico il Re d'Inghilterra per cui il musicista lavorò per molti anni.

Un Dio che, in questa musica solenne e bellissima, è assente. 


G. F. Handel
The Dettingen Te Deum in Tre maggiore HWV 283 




*Leonardo Castellucci, fine conoscitore di musica, giornalista, scrittore, oggi direttore editoriale di Cinquesensi Editore.

Nessun commento:

Posta un commento