sabato 5 ottobre 2013

Un paese allo specchio dei festival culturali


Giuseppe Laterza
Il mese di settembre è il più denso di festival letterari: dal Festival della mente di Sarzana al Festival della letteratura a Mantova, dal Festival difilosofia di Modena al Festival del diritto di Piacenza, solo per citarne alcuni.
Quello dei festival è un fenomeno che ormai si rinnova da quindici anni e che continua a stupire in un paese caratterizzato da bassi indici di lettura - di libri come di giornali - e in generale da bassi consumi culturali. C'è chi ha elogiato la sete di conoscenza che caratterizza i festival e chi li ha visti come sintomo della 'spettacolarizzazione' della cultura. E c'è chi ha lamentato il fatto che il successo dei festival non abbia impedito il calo di vendite dei libri...
In realtà lo scopo dei festival non è quello di vendere libri, anche se in tutti i festival se ne vendono tanti, anche in epoca di crisi. Le persone vanno ai festival per un altro motivo: fare un'esperienza di conoscenza insieme agli altri. Cosa rara nell'epoca della solitudine televisiva di massa e delle relazioni virtuali in rete. Quella dei Festival è infatti una relazione fisica: si lascia a casa lo schermo TV e quello del computer per incontrare gli autori e altre persone in carne e ossa. Persone simili, selezionate dai propri interessi: persone che leggono libri ma anche giornali, vanno alle mostre e al cinema. Tra i 4 e i 5 milioni di italiani. Non la maggioranza, ma neanche una nicchia.
Potremmo definirla una élite se non fosse che spesso non ha potere. Ma crede nel potere della conoscenza, a differenza purtroppo di molti esponenti della nostra classe dirigente. Chi va ai festival probabilmente investirebbe più risorse nella scuola e nell'università, nella valorizzazione del nostro patrimonio artistico e nella sperimentazione di nuovi linguaggi dello spettacolo. E certamente apprezza il confronto con gli altri, in maniera pubblica e trasparente. Se è vero che la natura di una democrazia - come ha scritto Amartya Sen - si riconosce dalla qualità del suo dibattito pubblico, forse il successo dei festival ci dice qualcosa sulle potenzialità del nostro paese. 

Questo articolo è uscito  sul "Corriere della Sera" giovedì 3 ottobre 2013.

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