domenica 10 novembre 2013

L'incipit della domenica - Tristram Shandy

Tre secoli fa, il 24 novembre 1713, nasceva a Clonmel, in Irlanda, Laurence Sterne. Il suo libro più famoso è The Life and Opinions of Tristram Shandy, Gentleman, molto amato da grandi autori come Voltaire e Goethe al tempo della sua pubblicazione e ancora fonte di ispirazione per tanti scrittori d'oggi, da Thomas Pynchon a David Foster Wallace. Calvino lo definì "l'indubbio antenato di tutti i romanzi d'avanguardia del nostro secolo". E noi gli dedichiamo l'incipit di oggi.

Laurence Sterne
Avrei desiderato che mio padre o mia madre, o meglio tutti e due, giacché entrambi vi erano egualmente tenuti, avessero badato a quello che facevano, quando mi generarono. Se avessero debitamente considerato tutto quanto dipendeva da ciò che stavano facendo in quel momento: - che non solo stavano per dar la vita ad un essere ragionevole, ma che per avventura la felice costituzione e temperie del suo corpo, forse il suo genio e la forma stessa del suo spirito, e, checché ne sapessero in contrario, fin le fortune di tutta la sua casa avrebbero potuto subir l'influsso degli umori e delle disposizioni prevalenti in quell'istante; - se essi avessero debitamente soppesato e valutato tutto ciò, ed agito in conseguenza, sono fermamente persuaso che io avrei fatto al mondo una ben diversa figura da quella in cui forse apparirò al lettore.
Credetemi, brava gente, non è cosa di sì poi poco conto, come molti si voi potrebbero essere indotti a credere.
Avete tutti, suppongo, sentiti parlare degli spiriti animali, di come essi siano trasfusi di padre in figlio, e chissà quanto altro mai sull'argomento.

Ebbene, potete fidarvi di quel che vi dico: nove parti su dieci dell'intelligenza o stupidità di un uomo, i suoi successi e insuccessi in questo mondo dipendono dai movimenti e dall'energia di codesti spiriti, dai tratti e congiunture in cui li ponete. Perché, una volta messi in moto, per il verso giusto o no - e non è affar da poco - via! essi partono in gran trambusto come pazzi sfrenati. E a furia di battere e ribattere lo stesso cammino, in poco tempo se ne fanno una strada piana e liscia come un viale di giardino, dalla quale, avvezzi che vi siano, nemmeno il diavolo in persona ce la farà più a staccarli. "Scusa, caro", disse mia madre sul più bello, "non hai dimenticato di caricar l'orologio?" "Buon Dio!" esclamò mio padre, sbottando, ma sforzandosi nello stesso tempo di moderare il tono della voce: "Hai mai donna, da Eva in poi, interrotto un uomo con una domanda così sciocca?"
"Scusate, che cosa stava dicendo vostro padre?"
"Niente."


(dalla rivista online Golem - L'indispensabile, dove è possibile leggere anche il secondo capitolo del libro)

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