giovedì 22 maggio 2014

Il Circolo Romano del Cinema ovvero: il passato è passato


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Rovistando fra le carte d'una donazione libraria ... ecco spuntare i fascicoli (di quattro pagine) del Circolo Romano del Cinema, annata 1949-1950.
La serie si arresta al numero 20. Sono integri i numeri dal 6 al 20: il 5 è incompleto; mancano i primi quattro.
Ogni fascicolo resoconta la visione di un film (francese, russo, italiano, americano) con estratti da critiche, brevi presentazioni, essenziali filmografie.


Ed ecco la sorpresa: in cauda si legge, in nota:
Il Circolo Romano del Cinema è stato fondato da Michelangelo Antonioni, Umberto Barbaro, Alessandro Blasetti, Marcello BolleroMario Camerini, Mario Chiari, Vittorio Cottafavi, Vittorio De Sica, C. Forges Davanzati, Gianni Franciolini, Pietro Germi, Alfredo Guarini, Gerardo Guerrieri, Alberto Lattuada, E. M. Margadonna, Francesco Pasinetti, Antonio Pietrangeli, Carlo Ponti, Gianni Puccini, Roberto Rossellini, Mario Serandrei, Antonello Trombadori, Aldo Vergano, Luchino Visconti, Cesare Zavattini.

Il Consiglio Direttivo del Circolo Romano del Cinema è composta da:
Presidente: Cesare Zavattini
Segretario: Gaetano Carancini
Tesoriere: Vittorio Calvino
Componenti: Umberto Barbaro, Angelo Besozzi, Alessandro Blasetti, Marcello Bollero, Luigi Comencini, Diego Fabbri, Guido Maria Gatti, Alfredo Guarini, Vinicio Marinucci, Gian Luigi Rondi, Mario Serandrei, Antonello Trombadori

Registi, produttori, critici, giornalisti. Fra i primi: Antonioni, Blasetti, Camerini, Cottafavi, De Sica, Germi, Lattuada, Pietrangeli, Rossellini, Vergano, Visconti.
Fra i critici Umberto Barbaro, che dà il nome alla Biblioteca del Cinema sita a Villa Pamphili. 
Ultimamente sono molto restio alla visione del cinema italiano.
Ci sono belle speranze nel cinema italiano, mi dicono. Bei nomi. Nomi di giovani promesse. Nomi affermati. Nomi che vanno a Cannes, a Berlino, a Venezia, a Hollywood. Eppure non mi fanno caldo né freddo questi bei nomi. Chissà perché. Sarà perché quando tentano di varcare le Alpi, questi bei nomi, si perdono nell'indistinto? "Ma se abbiamo appena vinto un Oscar, benedett'uomo!". Vero ... non ci avevo pensato ... allora che devo dirvi, non lo so nemmeno io (glc).

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