domenica 16 febbraio 2014

L'incipit della domenica: Lo sciopero degli elettori

Il 16 febbraio 1848 nasceva a Trévières, nel Calvados, Octave Mirbeau, che sarebbe poi diventato giornalista, scrittore, critico, infaticabile poligrafo, popolarissimo nella Francia a cavallo fra Otto e Novecento soprattutto per i suoi articoli provocatori. Fu reazionario e in seguito anarchico, si distinse tra i maggiori difensori di Dreyfuss ma questo non gli impedì posizioni accesamente patriottiche. Scrisse decine di romanzi (oggi il più noto è probabilmente Diario di una cameriera, per la trasposizione cinematografica di Luis Bunuel), è ricordato anche perché fu tra i primissimi ad acquistare i quadri di un Van Gogh ancora ignoto. Di lui proponiamo oggi, a 166 anni dalla nascita, l'inizio di un articolo uscito su "Le Figaro" il 28 novembre 1888. 

Octave Mirbeau
Una cosa mi colpisce prodigiosamente – oserei dire che mi stupefà - ed è che nel preciso momento in cui scrivo, dopo le innumerevoli esperienze, dopo gli scandali quotidiani, possa ancora esistere nella nostra cara Francia (come dicono alla commissione bilancio) un elettore, un solo elettore - questo animale irrazionale, inorganico, allucinante - che acconsenta a distogliersi dai propri affari, dai propri sogni o piaceri, per votare a favore di qualcuno o qualcosa. Quando si rifletta per un solo istante, tale sorprendente fenomeno non è fatto per sconcertare le più sottili filosofie e confondere la ragione? Dov’è il Balzac che ci darà la fisiologia dell’elettore moderno? e lo Charcot che ci spiegherà l’anatomia e la mentalità di questo incurabile demente ? Lo aspettiamo.
Capisco che un truffatore trovi sempre degli azionisti, la Censura dei difensori, l’Opèra-Comique dei dilettanti, il Constitutionnel degli abbonati, Carnot dei pittori che celebrino il suo ingresso rigido e trionfale in una città della Linguadoca (…) Ma che un deputato o un senatore, o un presidente di Repubblica, o chiunque tra tutti gli strani burloni che reclamano una funzione elettiva, quale che sia, trovi un elettore, vale a dire l’essere non sognato, il martire improbabile che vi nutra col suo pane, vi vesta con la sua lana, vi ingrassi con la sua carne, vi arricchisca col suo denaro, con la sola prospettiva di ricevere, in cambio di questa prodigalità, delle bastonate in testa, dei calci nel didietro, quando non siano colpi di fucile nel petto, in verità tutto ciò supera le nozioni già parecchio pessimiste che fin qui mi ero fatto dell’umana stupidità in generale, e della stupidità francese in particolare, il nostro caro ed immortale sciovinismo !

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