mercoledì 13 gennaio 2016

Se la smettessimo di credere alla favola dei lettori in ripresa

Alceste

Leggo, su uno dei tanti media (uno a caso) che l'Italia, sia pure di poco, torna a leggere.

Un piccolo incremento rispetto all'anno scorso.
Non ricordo il numero di tali resipiscenti della lettura; oscillava attorno al mezzo milione, per un totale di lettori del 42% circa.
Insomma, per farla breve, nonostante gli atavici problemi dell'italiano, renitente alla cultura, e nonostante l'analfabetismo di ritorno (ritorno in massa), si torna a parlare in positivo (il futuro è meno grigio, e, se aguzzate la vista, potrete notare degli sprazzi rosa confetto).
Al fondo di tutti questi dati, infatti, c'è il segno più.
E il segno più (più qualcosa, qualsiasi cosa) è ciò che si deposita al fondo dell'animo degli italiani, ingenerando la speranza e la fiducia
Fiducia e speranza in cosa? direte voi; in chiunque detenga un potere, rispondo io.
Ottimismo. Ce la faremo. Non tutto è perduto. Viva l'italia. Nonostante qualcuno remi contro la barca va.
Tali sondaggi o statistiche o come li vogliate appellare non rivestono altra funzione.
Infatti sono tutte balle.
Il vero numero degli Italiani che leggon libri (attenzione: leggono libri) si aggira attorno al 15/20%.
Lo so io, lo sanno i sondaggiaroli, lo sanno gli addetti ai lavori, lo sanno gli stessi Italiani, a cui proporre una brossuretta in lettura equivale a offrire un mazzo di fiori d'aglio a Dracula.
Fate attenzione: non sto dicendo che le cifre dei sondaggi e delle statistiche siano false.
No, sono solo raffinate; come le cifre sulla disoccupazione.
Raffinate - poffarbacco! - seppur nel pieno rispetto delle norme (di qualsiasi norma si siano inventati per far sì che le statistiche risultino inattaccabili e nel pieno rispetto delle norme).
Supponiamo che in un certo paese (in Ausonia, ad esempio, oppure in Freedonia) ci siano 15.000.000 di persone, in età da lavoro, che non lavorano. Un numero enorme. Da non certificare ufficialmente.
Si procede, perciò, alla raffinazione del dato: si tolgono gli inoccupati, quelli non iscritti all'ufficio di collocamento, quelli che hanno lavorato almeno un giorno in tutto l'anno (e sono, quindi, occupatissimi) e si conteggiano due volte quelli col doppio lavoro: vedrete che, nel pieno rispetto delle norme, con tali raffinate raffinazioni, da 15 si arriverà a 3 o poco più. Un dato non esaltante, ma accettabile. La barca va.
E così è per la lettura.
Se conteggiamo pure chi legge le insegne dei negozi o le istruzioni dei componibili allora è tutto a posto.
Non c'è trucco, non c'è inganno.
+ 0,4% ... + 0,8% ... + 0,09% ...
Sono statistiche redatte da professionisti, professionisti che hanno delle competenze.
Se la barca va, lasciala andare, se la barca va tu non remare ...

Nessun commento:

Posta un commento