sabato 13 giugno 2015

MVL Cinema - Walter Veltroni, Quando c'era Berlinguer

Quando c'era Berlinguer (Italia 2014)
Regia: Walter Veltroni
Interpreti: comunisti che non ci sono più

G. Luca Chiovelli

Quando c'era Berlinguer tali film non sarebbero mai stati girati.
Ma che dico girati? Concepiti.
Concepiti con tale stile melassodiarroico, intendo.
Tutto bello il passato di Veltroni. Alla faccia del politicamente corretto! Qui siamo nel regno delle fatine.
Al politicamente corretto piace la lectio facilior. E invece l'arte e, più modestamente, un lavoro ben fatto, esige sempre la lectio difficilior. Lectio difficilior, in filologia, è: "criterio in base al quale, nell’edizione critica di un’opera, tra due o più lezioni attestate, aventi pari autorità documentaria, è da preferire quella che presenta una sua intrinseca maggiore difficoltà o rarità dal punto di vista morfologico, lessicale, semantico, essendo più probabile che, nell’atto di copiare, l’espressione più ovvia (lectio facilior, 'lezione più facile') si sostituisca a quella più difficile che non l’inverso".
Con l'ultimo film pare che Veltroni abbia addirittura superato le vette saccariniche dei precedenti capolavori letterari.
Con i prossimi cinque film (sì, pare siano già in cantiere) la carie estetica attaccherà direttamente la polpa dentaria. Quale memoria o stato della coscienza verranno molestati? L'amore, Che Guevara, Nilde Jotti, Kennedy, Malcolm X?
Occorre dirlo preventivamente: nessuno è al sicuro.
I bambini se li è già fumati.
Anche Pasolini corre un bel rischio. Un bel film di Veltroni su Pasolini. Garantito che Pasolini si rivolterà nella tomba e, come disse Groucho Marx, ci toccherà rimboccargli la lapide. Pasolini, il profeta del postmoderno. L'unico che aveva compreso come la bontà indotta per legge (politically correct), unita al merchandising dell'anima, avrebbe schiantato qualsiasi discorso critico, qualsiasi gerarchia, ogni tentativo di discriminare la bellezza.
E l'unico che aveva intuito la nullità di Veltroni già in fasce. Guardate l'immagine sottostante per credere; l'espressione interrogativa non lascia dubbi (era un Veltroni minorenne). Anche l'espressione di Veltroni, purtroppo, non lascia dubbi.


Ma andiamo avanti così.
Di tutto questo (Veltroni, i film e i libri di Veltroni, la faccia di Veltroni) per fortuna non resterà nulla.
Nulla di nulla.
Come non resterà nulla dei telefilm americani, dei manga, dei supereroi, dei saggisti alle vongole, dei poeti della domenica e di altro ciarpame che infesta le librerie.
Come disse Travis Bickle in Taxi driver: "Grazie al cielo è venuta la pioggia, è servita a ripulire un po' le strade dalla immondizia che si era ammonticchiata ... un giorno o l'altro verrà un altro diluvio universale e ripulirà le strade una volta per sempre".
Ai critici italiani, agli scrittori, ai mezzani, ai prostituti, ai giornalisti, sempre lì con le dita impiastricciate dalle tartine, che un tizio come Veltroni faccia un film e trovi pure chi glielo distribuisce - tutto questo pare normale. D'altronde a loro piace giocare. Articoli, salamelecchi, leccate. Dell'arte non gliene frega proprio niente. La cultura è, ormai, un gioco di società. Adesso stanno giocando allo Strega. 
Giocate ...  giocate ... continuate a giocare, e vedrete che diluvio.

PS
Ecco il lato comico della vicenda. Quando c'era Berlinguer i maggiori intellettuali italiani boicottavano gli eventi più istituzionali e paludati: Venezia, la prima alla Scala, Cannes et cetera. Ora se metti in discussione qualche riunione degli attuali intellettualpezzenti (esempio: lo Strega) ti danno sulla voce di brutto. "Come come si permette!". "Non è possibile!" e così via. E sapete chi sono i coribanti e le bassaridi più infervorati in tale lavorio di restaurazione: quelli che piagnucolano mentre vedono Quando c'era Berlinguer.
PPS
Ma voi avete forse letto una stroncatura del film di Veltroni? Una importante, al di là del goffo circuito di chi, per dovere, è costretto a stroncare la pellicoletta (Il Giornale, Libero e pattume consimile)? 
PPPS
A sinistra di Pasolini e Veltroni, nella foto, vi è un'altra nullità. Non ne ricordo il nome, però.

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