martedì 28 ottobre 2014

Il trionfo del cretino

Alceste

Mettetevi comodi.
Ecco un articolo di Michael Snyder:
“Richard Lynn, psicologo alla University of Ulster, ha calcolato il declino del potenziale genetico umano. Ha usato i dati sui quozienti medi di tutto il mondo dal 1950 al 2000, e scoperto che la nostra intelligenza collettiva è scesa di un punto. Il dr. Lynn prevede che, se la tendenza continua, potremmo perdere altri 1,3 punti di QI entro il 2050. Un punto di QI non sembra molto, ma quando si torna ancora più indietro nel tempo il declino diventa molto più consistente. Per esempio, un professore di psicologia all’Università di Amsterdam, Jan te Nijenhuis, ha calcolato che dall’epoca vittoriana abbiamo perso in media 14 punti di QI”.

Ah, quanto mi piace la scienza! E sentite la Cambridge University:

“Il genere umano si sta considerevolmente rimpicciolendo … Anche i nostri cervelli sono più piccoli. I risultati dello studio ribaltano il luogo comune secondo cui gli umani sarebbero diventati più alti e grandi …”. E più intelligenti, aggiungo.

Vogliamo scomodare Friedrich 'Testa Matta' Nietzsche, da l’Anticristo? Certo:

“L 'umanità non rappresenta, come si ritiene oggi, un'evoluzione verso il migliore, il più forte o il più elevato. Quella di ‘progresso’ è soltanto un'idea moderna, vale a dire un'idea falsa. L'europeo di oggi vale assai meno dell'europeo del Rinascimento; evoluzione nel tempo non significa assolutamente evoluzione, progresso o rafforzamento”.

E James Ballard, dal meraviglioso racconto Le voci del tempo? Facciamo parlare uno dei protagonisti, Whitby:

“Si è sempre ritenuto che l'andamento evolutivo tendesse indefinitamente verso l'alto, ma in realtà il culmine è già stato raggiunto, e il cammino adesso conduce in basso verso la comune tomba biologica. È una visione del futuro disperata e al momento inaccettabile, ma è l'unica possibile. Fra 5000 anni i nostri discendenti, invece di essere superuomini galattici, saranno probabilmente nudi idioti prognati dalla fronte bassa che si aggireranno grugnendo fra le rovine di questa clinica …”


E ancora, profetizzando un’umanità letargica:

“Nelle vite del Vasari si legge che Michelangelo dormiva appena quattro o cinque ore. A 80 anni dipingeva tutto il giorno ... Ora lo consideriamo un genio, ma a suo tempo non c'era nulla di strano. Come credi che facessero gli antichi, da Platone a Shakespeare, da Aristotele a Tommaso d'Aquino, a sgobbare tanto in vita loro? Semplicemente perché disponevano di altre sei o sette ore al giorno ...”

Walter Chiari e Carlo Campanini:
"Vieni avanti, cretino!"
Un’altra campana? 
Ecco come rincara il professor Gerald Crabtree, della Stanford University:

“Se un cittadino medio ateniese, del 1000 a. C., dovesse apparire improvvisamente in mezzo a noi, lui, o lei che sia, potrebbe essere tra i più brillanti, e intellettualmente vivaci, dei nostri colleghi e compagni, con una buona memoria, una vasta gamma d’idee, e una chiara visione delle questioni importanti … entro i 3000 anni da oggi, è probabile che tutti gli esseri umani saranno stati sottoposti almeno a due ulteriori mutazioni genetiche che ridurranno la stabilità intellettuale ed emotiva”

Capito? Stiamo diventando tutti più scemi, insomma. 
Crabtree, però, conclude, positivisticamente: “Ma la scienza è molto credibile e progredirà a tal punto da essere in grado di risolvere il problema”.
Peccato. Dalla chiusa da Pollyanna deduco, scientificamente, che Crabtree non ha capito qual è la posta in gioco.
Non l’hanno compresa neanche gli scienziati di cui sopra; né Ballard, visto che assegna al genere umano altri 5000 anni, o Nietzsche (scusabile).
Non l’hanno capito nemmeno Carlo Maria Cipolla, Umberto Eco e Fruttero e Lucentini, brillanti estensori di saggi e pezzi letterari sulla stupidità umana  (solo i Devo hanno intuito qualcosa).

I Devo, da Akron (Ohio); profeti
della de-evoluzione
No, qui è in ballo qualcosa di più profondo.
Una immane mutazione antropologica, una frattura continentale, uno iato spaventoso; si è insinuato nel sangue un virus zombificante, favorito dal parallelo e debordante progresso tecnologico. A forza d'incoraggiare l'elemento immaginifico dell'uomo, il suo lato emozionale, uterino, isterico, vegetativo, siamo giunti al punto di rottura epocale, alla devoluzione della ragione.
Punto di rottura. 100 gradi celsius. Un attimo primo c'è l'acqua, l'attimo dopo il vapore. È ancora acqua, ma solo chimicamente.
Ed esattamente cosa si è rotto?
Rispondo: il principîo di non contraddizione.
Il principîo dei principî. L'architrave dell'homo occidentalis: “Non può essere che una cosa sia e non sia una certa cosa allo stesso tempo e nel medesimo rispetto”.
Esempio: Io sono più alto di Mario, qui e ora. Non posso essere più alto e più basso, allo stesso tempo, ora, nei confronti di Mario.
O sono più alto o sono più basso.
Facile, no?
Da ciò deriva il principîo di identità (Io = Io; Mario = Mario) nonché l'amabile principîo del terzo escluso: ogni proposizione dotata di senso può essere o vera o falsa. Ch'io sia più alto di Mario può essere o vero o falso. Stop.
Se non è zuppa è pan bagnato, e viceversa. Non ci sono ulteriori alternative: tertium non datur.
Per il cretino no, non è così. Tremila anni di logica ‘au cabinet’, per dirla con Alceste.
Ma se crolla tale sommo architrave cosa accade?
L'apocalisse della razionalità.
La si può condensare nella formula dello pseudo Scoto: Ex falso sequitur quodlibet”: ovvero tutto è permesso. Se è ammissibile la suprema contraddizione (che una cosa sia e non sia) allora tutto vale, ogni follia è permessa; siamo ai Saturnali della logica, al Carnevale della deduzione, al tana-libera-tutti della causalità.
Il supremo principio non viene più riconosciuto, né applicato.
Ecco la vera new age: lasciata alle spalle l'era dello stupido, entriamo trionfanti in quella del cretino. Il cretino risponde solo a stimoli bassamente emozionali, ad anacoluti logici, al volemose bene dell'inferenza. Per lui tutti i gatti sono grigi.

Esempio 1: Siamo un partito di lotta e di governo.
Esempio 2: Mi piace Céline, ma anche Fabio Volo.
Esempio 3: Mi ha messo le corna eppur mi ama ancora.
Esempio 4: La scoperta dell'alba è un grande romanzo.

E via così. 

Ma esiste un cretino integrale, perfetto?
Certo, il cretino 2.0. Sta facendosi strada velocemente. Purtroppo residuano ancora delle sacche di razionalità e buon senso, specie nelle vecchie generazioni. Qualcuno ancora s'ostina, disperatamente, a tramandare ai discendenti basici elementi di logica; tuttavia il dado è tratto: ancora mezzo secolo di Occidente e i cretini 2.0 erediteranno la terra. Sì, mezzo secolo, di questo passo, è più che sufficiente, ve lo dice uno stupido.


Totò, Eva e il pennello proibito:
"Lei è un cretino, si informi!"
Nel frattempo trastulliamoci delineando una (provvisoria) fenomenologia del cretino.

1. Ci sono due tipi di cretino: il cretino-cretino (old style) e il cretino 2.0 (coming soon).

2. Il nocciolo duro delle convinzioni del cretino-cretino sono i pregiudizî. Su quelli non transige. I pregiudizî del cretino: la tradizione familiare, l'imparaticcio scolastico, la chiacchiera, le gazzette.

3. Il cretino-cretino, infatti, ha un piccolo serbatoio di pensieri e frasi fatte a cui non applica il minimo ragionamento o critica. Quando tale angusto orticello è messo criticamente in pericolo, il cretino-cretino può arrivare al turpiloquio, al fanatismo, all'offesa più sanguinosa.

4. Al cretino-cretino puoi far credere tutto, basta lisciarlo nei pregiudizî.

5. I pregiudizî assicurano il cretino-cretino del possesso d'un pensiero.

6. Il fiume del cretino-cretino si perderà naturalmente nello sterminato oceano del cretino 2.0.

7. Il cretino 2.0 è il cretino integrale, il cretino del futuro. 

8. Al cretino 2.0 va bene tutto. Per lui, in fondo, tutto è possibile. Per lui un evento può essere bianco o nero. Tertium datur. Ma anche quartum, quintum e sextum. Rosso, verde, a pois. Perché no?

9. Per il cretino ogni posizione, a ben guardare, è desiderabile. Come quelle di Desdemona nelle parole di Iago: “With her, on her, what you will”.

10. Il cretino 2.0 ha finalmente abolito il nesso di causalità. Se vede il fumo non inferisce il fuoco, a meno che glielo annunci il telegiornale o un conoscente cretin-autorevole. Per lui una colonna di fumo può arrivare a significare tutto tranne l'incendio. Di solito quando il cretino 2.0 si ritrova coi piedi bruciati, dà la colpa al destino cinico e baro.

11. Se il cretino 2.0 protesta contro una gabella gravosissima lo fa sotto gli stessi vessilli del politico che l'ha imposta. Se urlacchia contro gli immigrati lo fa al fianco di chi ha firmato il trattato di Schengen. Se sfila a favore della famiglia tradizionale lo fa mano nella mano con un divorziato. Se si batte per il libero amore divorzierà dalla moglie che l'ha reso cornuto. Si può andare avanti per giorni.

12. Il cretino 2.0 è un conformista di prim'ordine.

13. La cretineria 2.0 è comune a ogni gradino sociale o gruppo o casta o consorteria o carboneria.

14. Il cretino 2.0 è un appassionato di meteorologia; egli compulsa avidamente i referti di tale scienza poiché desidera, sempre e comunque, il bel tempo da cartolina. Il cretino 2.0, infatti, è un congenito homo turisticus.

15. Il cretino 2.0 si stanca presto. Egli può sinceramente darti la mano e sancire: "Combatterò assieme a te, senza requie e tentennamenti, la politica nefasta delle Teste Tonde!". Qualche ora dopo potrai trovarlo sulle barricate a urlare: "Abbasso le Teste Piatte, viva le Teste Tonde!". Cambia idea col volgere del clima, come si cambia una casacca fuori stagione.

16. Al cretino 2.0 manca lo sguardo d'insieme, la visione generale, il panorama a volo d'aquila, il colpo d'occhio del genio. Lui si interessa alle minuzie, agli attimi. La sua vita, infatti, è frantumata in attimi e minuzie. È un uomo liquido: un cretino, appunto.

17. Il cretino 2.0 è facile agli entusiasmi. Ogni iniziativa lo esalta. Quasi sempre, però, abbandona il balocco dopo qualche giocata.

18. Il cretino 2.0 ama divertirsi: in fondo è un goliarda. Quando agli eventi appiccano il cartello 'questo è davvero divertente!', egli si diverte ancor di più. Il cretino 2.0 applaude tutto quello che si muove. Se le gazzette scrivono d'un film: ‘commovente’, il cretino 2.0, alla visione, si commuove: si sentirebbe altrimenti a disagio.

19. Il cretino 2.0 ambisce alle vacanze a Formentera, in Provenza, a Londra, al Cairo, in Nepal o nella Death Valley. Il Colosseo, Paestum e gli Uffizi, invece, lo annoiano sino allo sbuffo.

20. Al cretino 2.0 piacciono i calembour, i giochi di parole, le storpiature, i doppi sensi, le parodie, il plagio, la freddura, il centone, l'impressione, la fantasticheria, lo psicologismo; tutti debitamente privi d'arguzia. Tale bolsa e superficiale ginnastica mentale sostituisce presso di lui la lettura, lo studio assiduo, la tranquilla profondità, la solida saggezza.

21. Quando dieci cretini 2.0 s'intruppano insieme fondano una corrente politico-filosofico-letteraria o un think-tank. Il cretino 2.0 in solitaria tende, invece, all'estensione di romanzi o memorie o consimili aggrumati di fonemi.

22. Per il cretino 2.0 il passato non esiste, e neanche il futuro. Esiste il qui e ora, eternamente ripetuto e affermato. Il cretino 2.0 è senza storia. Come presentì Eraclito: "Per lo sciocco il sole è nuovo ogni giorno".

23. Come tutti coloro che si occupano di minuzie, bagattelle e piccinerie, il cretino 2.0 ha un'alta considerazione di se stesso. Manca di ironia, di scetticismo, di tutte le qualità, insomma, che derivano dalla comprensione generale della vita e dei fenomeni umani. Egli degenera spesso in un burocrate, oppressivo e devoto ai cavilli di quella legge di cui ignora lo spirito.

24. Il campo d'azione del cretino 2.0 è il proprio pollaio.

25. Poiché manca d'una visione generale dei problemi, il cretino 2.0 cambia spesso idea o non ne ha alcuna; è un testardo che si impunta su delle sciocchezze o su interpretazioni sbagliate o fasulle. Non guarda il cielo, né la luna, ma neanche il dito; di solito si guarda il ciuffo.

26. Il cretino 2.0 non riconosce i propri predatori. Nonostante questo non si estinguerà: anche i predatori sono, infatti, cretini 2.0, ma con la villa al mare.

27. Il cretino 2.0 si propaga in ragione esponenziale.

28. Quando il cretino 2.0 dominerà la Terra, non avrà altri umanoidi a cui fare la morale. Allora, solo allora, si squarceranno le porte del cielo e Azathoth, il Dio cieco e idiota dello Sfacelo, fra l'infernale strepito di flauti e buccine interstellari, gorgoglierà sbavando il testamento dell'umanità.

1 commento:

  1. questa volta sono perfino d'accordo ;-))
    splendido post, grazie.
    saluti da una cretina old style (lo dico in inglese perché non ho più la memoria di come si dica nella mia lingua madre...lingua madre?) :-)

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