mercoledì 25 giugno 2014

Laboratorio di traduzione: Philip Schultz: Erranti senza ali (Due, seconda parte)

Continua con la seconda parte di Due la pubblicazione dei testi di Philip Schultz tradotti nel corso del laboratorio di traduzione organizzato da Monteverdelegge e coordinato da Fiorenza Mormile presso la bibliolibreria Plautilla. (Cliccare qui per leggere la prima parte)

5
Nemmeno uno dei tre
sordomuti neri
che vengono qui ogni giorno
possiede un cane. Stanno seduti
sotto il fragrante declino
della grande quercia ricoperta di muschio
e parlano con gli occhi
e con le mani. Amano i cani
tanto da struggersi,
ma come me,
non ce la fanno a averne uno.
Chiunque ne abbia mai
avuto uno sa
cosa significhi possedere l’amore.

6
A volte
la bolla
dentro la mia testa
fa più rumore
di quella di fuori.
Questo accade quando
il mio cervello s’inceppa
e il mio coraggio
si rintana dentro
un bozzolo d’ansia,
ipersensibile
alle interpretazioni esterne…
Questo accade quando
le bugie che racconto
su di me
nella mente degli altri
risuonano furiosamente- è
per questo
che mi hanno fatto un elettroshock -
perché
me ne stavo sempre
immobile,
nell’attesa
di essere devastato? 



7
È l’ora della nemesi
di Niagara, e gli occhi di Joey
danzano quando Niagara,
il suo segugio incrociato
abbaia furibonda, -scagliandosi
contro il recinto,
mentre la sua nemesi, un decrepito
professore di legge alla New York University,
fa jogging sogghignando
e ogni cane nell’area
ulula solidale.
Tutto perché, anni fa,
il   professore si tappò il naso
passando accanto a Joey
(che dorme nel parco)
e Niagara se ne adombrò
in modo irreversibile.

PHILIP SCHULTZ

The Wandering Wingless

TWO  5-7

5
Not one of the three
black deaf-mutes
who come here every day
owns a dog. They sit
under the fragrant decay
of the big mossy oak
speaking with their eyes and hands. They love dogs
so much they vibrate,
but, like me, they
can't bear to own one.
Anyone who's ever
owned one knows
what owning love means.

6

Sometimes
the blister
inside my head 
is louder
than the one outside.
That's when
my brain misfires
and my courage
hides inside
an anxious cocoon,
oversensitive
to foreign interpretation…
That's when
the lies I say
about myself
in other people's minds
echo furiously - is this
why
they electrocuted my brain-
because
I was always standing
perfectly still,
waiting
to be devastated?

7
It's time for Niagara’s nemesis
to come by, and Joey's eyes
are dancing as Niagara,
his coonhound mix,
barks wildly, -hurling herself
against the fence,
as her nemesis, an ancient
NYU law professor,
jogs by sneering,
every dog in the run
howling in solidarity.
All because, years ago,
the Professor held his nose
while passing Joey 
(who sleeps in the park) 
and Niagara took 
immovable umbrage.  

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