giovedì 26 dicembre 2013

Autoritratto di editore: la storia di Voland in cinque titoli

Anche la seconda casa editrice che ha accolto l'invito di monteverdelegge, disegnando un autoritratto in progress attraverso cinque titoli del suo catalogo, prende le mosse - come già E/O - da un'attenzione particolare verso le letterature slave: una scelta proclamata a partire dal nome, Voland, il Signore delle Tenebre nel romanzo di Michail Bulgakov Il Maestro e Margherita. 
Rispetto a E/O, nata nel 1979, il quadro iniziale è però molto diverso. Quando Daniela Di Sora, slavista che ha trascorso parecchi anni fra la Bulgaria e Mosca, decide di avventurarsi nel mondo dell'editoria, siamo nel 1995 e il crollo del Muro ha trasformato le mappe dell'Europa, gli equilibri del mondo. Ma proprio questo incredibile sommovimento rende ancora più evidente quanto le letterature slave siano rimaste a lungo in penombra. Ne è consapevole Daniela Di Sora, che nel suo catalogo affianca ai contemporanei anche i grandi autori da rileggere, magari, in nuove traduzioni (sarà questo, in anni più recenti, il perno della collana Sirin classica) e che presto si rende conto di come anche in altre direzioni, fuori dal'est europeo, sia possibile fare scoperte interessanti.

Tol'stoj / Ripellino, Per Anna Karenina
Uno dei titoli con cui la neonata casa editrice Voland si presenta al pubblico nel 1995. Omaggio a uno dei personaggi più affascinanti e più compiuti della letteratura mondiale, ma anche al grande slavista Angelo Maria Ripellino, che Daniela Di Sora ha avuto come maestro all'università.

Amélie Nothomb, Igiene dell'assassino
La dimostrazione di quanto sia importante l'intuito di un editore: quando Amélie Nothomb entra a far parte del catalogo di Voland non è ancora diventata la fata dai cappelli stravaganti capace di trasformare in oro tutti i libri che pubblica (uno l'anno, alla rentrée di settembre). Ma la scrittrice belga ricambia l'attenzione della piccola casa editrice romana e le rimane fedele, nonostante le offerte di sigle ben più ricche e potenti.

 
Zachar Prilepin, San'kja 
Oggi, in parte grazie a Emmanuel Carrère che nel suo Limonov lo segnala come il migliore fra i giovani scrittori russi, il nome di Prilepin si è fatto conoscere anche dai lettori italiani. Ma le antenne sensibili del diavolo Voland hanno saputo apprezzarne con molto anticipo la capacità di tenersi in equilibrio tra autobiografia e finzione, lo stile ipnotico, avvincente e mai ruffiano.  


Ramon Chao, Ignacio Ramonet, Guida alla Parigi ribelle
Un altro piccolo bestseller della casa editrice che, sulla scia del successo di questo titolo, pubblicherà poi la Guida alla Barcellona ribelle e, recentissima, la Guida alla Roma ribelle (tre edizioni nel giro di una ventina di giorni).

Georgi Gospodinov, Fisica della malinconia
L'autoritratto in cinque titoli di Voland si chiude con il quarantenne bulgaro Georgi Gospodinov, fra gli scrittori europei più interessanti della sua generazione, molto amato da Daniela Di Sora che sa per esperienza come il vecchio detto di Montale, "Non ci può essere un grande poeta bulgaro", si basi sul nulla. Colto, ironico, appassionato, Gospodinov è la dimostrazione di quanto sia importante mettere continuamente in dubbio gli schemi e i filtri attraverso i quali osserviamo il mondo. Come il diavolo di Bulgakov, come la casa editrice che ne porta il nome.

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